La storia del teatro pugliese a Canosa: bagno di folla all’inaugurazione della mostra e alla presentazione del libro; prorogata la chiusura a domenica 28 maggio

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In tantissimi hanno visitato la mostra “Lo spazio del sogno – I teatri nel teatro” allestita all’interno del teatro comunale “Raffaele Lembo” di Canosa. Per questo la sua permanenza ha subito una proroga: la mostra, infatti, contrariamente a quanto previsto, sarà visitabile per il momento sino a domenica 28 maggio, per permettere ai tanti che desiderino ancora farlo, di visitarla.

Tanta gente anche alla sua inaugurazione, che si è tenuta lo scorso sabato 20 maggio. Il progetto espositivo, reso possibile grazie alla collaborazione fra l’Accademia delle Belle Arti di Bari, la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici delle province di Bari, Bat e Foggia e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Canosa di Puglia, con l’intervento e la supervisione della scenografa e giornalista canosina Claudia Vitrani, propone materiale relativo ai teatri monumentali pugliesi nati tra l’800 ed i primi decenni del ‘900, con un focus particolare sul Teatro Petruzzelli di Bari e sullo stesso Teatro Lembo. L’inaugurazione della mostra, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, è stata preceduta dalla presentazione— nel foyer del teatro— del libro omonimo, curato da Maria Leonia Fischetti, Annamaria Lorusso, Emilia Pellegrino, Michele Maielli ed edito da Adda. Il lavoro ripercorre in dettaglio la storia di 15 teatri pugliesi con iconografie, bozzetti, elaborati grafico-pittorici ed approfondimenti, teatro per teatro, delle strutture teatrali interessate, corredando il tutto con rilievi e  dati sul loro restauro.

Alla presentazione sono intervenuti Maria Leonia Fischetti Maiorano, architetto e docente di scenotecnica dell’Accademia delle Belle Arti di Bari, Michele Maielli, scenografo e docente dell’Accademia delle Belle Arti di Bari, Sabino Facciolongo, assessore alla Cultura del Comune di Canosa di Puglia, il costumista Luigi Spezzacatene, l’architetto Carmine Robbe ad illustrare i lavori di restauro del teatro Lembo, e Claudia Vitrani, che ha tenuto particolarmente ad inserire la sala teatrale canosina nella mostra, rendendola la terza sede regionale dell’ esposizione, dopo il Teatro Margherita di Bari ed il Teatro Mercadante di Altamura.

“Avevamo già pensato di utilizzare questi spazi per esporre per esempio i famosi pupi canosini, come veicolo di ulteriore valorizzazione del teatro. Non è stato possibile farlo sino ad oggi per varie ragioni; ora però Claudia ci ha dato questa possibilità: utilizzare gli spazi all’interno per farne una sede espositiva”, ha detto il sindaco Ernesto La Salvia nel suo intervento durante la presentazione. “In questo momento le rappresentazioni, quelle del Teatro Pubblico Pugliese, sono finite, ma non è certo finito l’interesse per questo spazio da parte dei cittadini di Canosa. Quello che avremmo voluto maggiormente incrementare è la frequentazione di questo posto da parte di un numero maggiore di concittadini. Organizziamo stagioni teatrali molto belle che superano le nostre aspettative in termini di frequentazione, ma che non saturano mai completamente il nostro teatro. Abbiamo un contenitore, ma quello di cui abbiamo bisogno non è solo la contemplazione dell’oggetto e l’eccezionale e certosina manutenzione, riscoperta e restauro, ma la capacità di portarlo alla gente, perché i canosini abbiano voglia di entrarci e di sognare nel teatro”, ha concluso il primo cittadino. “L’utilizzo del foyer per mostre e presentazioni di libri, così come, per la prima volta, quella della sala teatrale come spazio espositivo, ritengo vadano proprio in questa direzione- ha affermato l’assessore Sabino Facciolongo- e tutto senza snaturare affatto la funzione del Teatro ma, anzi, potenziandone e moltiplicandone la capacità attrattiva nei confronti di un pubblico maggiore, così come sorprendentemente dimostrato dal folto concorso di pubblico presente all’inaugurazione della mostra. Questa sarà anche l’occasione per poter visitare la mai non troppo valorizzata area archeologica sottostante la platea: tassello importantissimo per conoscere a fondo la città antica”.

L’esposizione, frutto del lavoro dei docenti e degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bari, in particolar modo della canosina Claudia Vitrani, è composta da costumi scenici, maschere, modelli di scenografie in scala ridotta di importanti spettacoli, tavole descrittive e di prospetti e sezioni delle strutture esaminate, assieme a fotografie illustrative che ripercorrono la storia dei teatri pugliesi e che permettono al pubblico un accesso a luoghi e meccanismi teatrali a loro usualmente preclusi. “Da qui il titolo ‘lo spazio del sogno’, questo mondo (del teatro, ndr) che rende tutto possibile attraverso la finzione scenica”, ha spiegato Maria Leonia Fischetti.
“L’aspetto interessante di questa iniziativa”, ha detto Michele Maielli “è la volontà di sensibilizzare; non tanto le persone che evidentemente amano il teatro o le Amministrazioni che hanno curato i teatri — come quella di Canosa che ci ospita in questo gioiello architettonico— quanto quell’opinione pubblica e  di quei governi dormienti rispetto alla necessità di restaurare e conservare questi tesori, che sono parte della nostra identità culturale”.

L’iniziativa, oltre a sottolineare l’importanza di promuovere il recupero e la conservazione dei teatri storici regionali e la necessità di utilizzarli come contenitori culturali, è stata occasione per celebrare e omaggiare, in presenza di membri della sua famiglia, la figura di Raffaele Lembo, che credette fortemente nel progetto di un teatro politeama—oggi a lui intitolato— per la città di Canosa, come luogo incubatore di cultura. Alla cerimonia sono infatti intervenuti anche Michele Garribba e le sorelle Rosa e Raffaella Lembo, nate da una relazione extra-coniugale di Raffaele.

È stato, questo, un momento inusualmente emozionante della serata inaugurale; reso tale soprattutto grazie alle commosse parole di elogio pronunciate per il padre dalle due sorelle. È venuta fuori una storia tenerissima di affetto a distanza come ce ne sono state tante in quell’epoca ma con la peculiarità di svelare un aspetto poco noto del nostro famoso concittadino. “La presenza di Raffaella e Rosa, figlie di Lembo, e’ stata elemento qualificante della serata. Le signore, infatti, per la prima volta hanno dichiarato pubblicamente il loro amore per il padre, rendendo nota la loro situazione di figlie nate da una relazione extra-coniugale”, ha detto Claudia Vitrani. “Una grande emozione, la loro, che io sono stata felicissima di condividere. Il momento è stato importante anche per questa città, in quanto tale rivelazione cambia la storia del teatro Lembo. È stato bello, inoltre, anche vedere la famiglia Garribba rappresentata da Michele e la famiglia Lembo con Loredana, nipote di Lembo e figlia di Raffaella e nipote di Rosa,unite in una serata come questa”.
La mostra, che diviene anche occasione, per il pubblico canosino e non, di visitare il teatro comunale, sarà aperta per il momento tutti i giorni fino a domenica 28 maggio, dalle 19.00 alle 21.00.

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