Elia Marro su condizioni di via Giovanna D’Arco

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Da anni sono in netto peggioramento le condizioni di via Giovanna D’Arco, in zona “Torre Caracciolo”. La via versa in pessime e pericolose condizioni. La stessa, aperta e percorribile da tutti i cittadini, presenta buche profonde ed è praticamente impercorribile. Più volte i residenti della zona, molto popolata, si sono rivolti all’ex assessore al Comune di Canosa di Puglia Elia Marro, sia durante l’anno di incarico istituzionale, sia dopo.

“Quando ero assessore, dal 2016 al 2017, mi sono rivolto verbalmente agli uffici preposti per denunciare lo stato di degrado ma la risoluzione è stata impossibile in quanto mi dicevano essere strada privata – ha dichiarato Marro -. Ultimamente, pur non avendo più incarichi, stato sollecitato ulteriormente ad affrontare la questione e per questo ho deciso di approfondirla per cercare una soluzione.

A riguardo tengo a sottolineare che la strada in questione è di uso pubblico, ha una sua nomenclatura, i numeri civici, la pubblica illuminazione, la rete idrica pubblica. Per questo l’Amministrazione comunale è tenuta a garantire la circolazione dei veicoli e dei pedoni in condizioni di sicurezza, assumendosi l’obbligo di accertarne la manutenzione dell’area, ed è responsabile nel mancato controllo e monitoraggio delle strade (come più volte sancito dalla Corte di Cassazione).

Ma quali sono gli elementi che  caratterizzano la destinazione di una strada a uso pubblico? Innanzitutto le condizioni effettive della via, ovvero il passaggio o il transito esercitato da una collettività indeterminata di persone; il collegamento anche indiretto ad una pubblica via; la presenza di pubblici esercizi e strutture pubbliche. Pertanto è indiscusso che la strada in questione sia di uso pubblico e spetta alla Pubblica Amministrazione la sua manutenzione.

Dunque non è tanto la proprietà della strada quella conta, quanto l’uso effettivo della stessa (Cass. Civ. Sez. IV sentenza n. 23733/2012). Per questo invito l’Amministrazione a farsi carico del problema e a non ignorarlo, affinché si evitino seri pericoli per l’incolumità pubblica.”

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