Venerdì 22 marzo a Bisceglie la celebrazione di una S. Messa solenne e il disvelamento dell’epigrafe loro dedicata in Piazza Vittorio Emanuele alla presenza dei rappresentanti istituzionali e del console del Belgio in Italia
Il ristorante ‘Al Parma – Da Gianni’ va in fiamme la mattina del 22 marzo 1974, intorno alle 4,30. L’edificio di quattro piani, già adibito ad albergo, situato in piazza Wilson nel centro della vecchia Gand in Belgio, era adibito a pizzeria, taverna e ristorante per 180 coperti del biscegliese Giovanni Bombini.
Al secondo piano un dormitorio con una ventina di dipendenti, tutti biscegliesi, che vi alloggiavano e dormivano. Nel cuore della notte un terribile incendio avvolse la struttura e non lasciò scampo a cinque giovanissimi che erano partiti alla volta del Belgio per lavoro. Quella maledetta notte morirono Girolamo Cassanelli di 16 anni, Giuseppe Cassanelli di 22 anni, Vito Dell’olio di 16 anni, Giuseppe Di Clemente di 19 anni e Giuseppe Di Pinto di 19 anni.
Si scoprì che l’innesco era partito da una presa elettrica posta dietro il bancone bar, oggetto di lavori per essere inserito in una gelateria e luogo di trattenimento serale per i giovani di imminente inaugurazione. Le salme furono rimpatriate per mezzo della diplomazia italiana e su impulso del presidente Aldo Moro, Ministro degli Esteri.
La ricostruzione dell’accaduto nel libretto “Storia di una tragedia” del dott. Tommaso Fontana, presidente del Centro Studi Biscegliese, che racconta il contesto, le aspirazioni delle giovani vittime e riporta le drammatiche testimonianze di due sopravvissuti alla sciagura, anch’essi biscegliesi: Carlo Cosmai e Giuseppe Soldani.
A cinquant’anni dall’incendio che rapì cinque giovani vite, venerdì 22 marzo 2024, si svolgerà a Bisceglie la commemorazione delle vittime, fortemente voluta dal ‘Comitato promotore per il ricordo dei cinque ragazzi caduti in Belgio’. «Erano giovani amici di alcuni di noi – riportano i componenti il comitato -, erano compagni di giovinezza di alcuni di noi, erano colleghi di lavoro di alcuni di noi, avevano la stessa speranza di alcuni di noi. Sono stati rapiti in un momento drammatico, in un luogo straniero, in terre lontane dalla nostra città. Erano partiti verso un mondo che appariva misterioso, ma prometteva dignità nel lavoro, che offriva una vita che avrebbe aperto loro un’esistenza piena dell’orgoglio di chi si guadagna il proprio futuro con impegno, dedizione, forza di volontà».
Il programma della cerimonia è a cura del Comune di Bisceglie, in collaborazione con Confcommercio Bisceglie, Centro Studi Biscegliese, Mercati in Città e Sinestesie Mediterranee di Annamaria Natalicchio. Un ricordo che ha attraversato il tempo e lo spazio da riempire di affetto, di riconoscenza, di vicinanza e di sentimento. «Sono i nostri cinque giovani concittadini – sottolinea nel libro il sindaco della Città di Bisceglie Angelantonio Angarano – che sono andati sotto cieli lontani, tra gente che parlava un’altra lingua, in altre latitudini per guadagnare la dignità che solo il lavoro può conferire».
A partire dalle ore 11,00 la celebrazione di una S. Messa solenne presso la Parrocchia di S. Lorenzo (via San Lorenzo, 3), concelebrata da Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia e già vescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, e da don Ferdinando Cascella, parroco di S. Lorenzo.
Durante la cerimonia liturgica, verranno eseguiti brani di musica sacra da Dominga Damato all’oboe, Vincenzo Mastropirro al flauto e Davide Orofino all’organo.
Prima della fine della funzione, interverranno il prefetto della Provincia di Barletta-Andria-Trani Rossana Riflesso, la consigliera regionale Debora Ciliento e il primo cittadino di Bisceglie Angelantonio Angarano.
Al termine della S. Messa sarà distribuito il libro di Fontana, edito dal Centro Studi Biscegliese, che racconta la storia di quell’evento luttuoso. Poi seguirà un piccolo corteo fino in Piazza Vittorio Emanuele II dove, lungo il viale che conduce al Monumento ai caduti, interverrà il Console onorario del Belgio in Italia Felice Panaro per la scopertura della epigrafe posta sulla stele a memoria delle vittime del lavoro perite nel capoluogo delle Fiandre Orientali. Il ricordo di cinque giovani concittadini sarà affidato alle parole di un familiare per ciascuno dei caduti, Antonio Cassanelli per Giuseppe Cassanelli, Irene per Girolamo Cassanelli, Antonio Dell’Olio per Vito Dell’Olio, Nino Di Pinto per Giuseppe Di Pinto, Lucrezia Di Clemente per Giuseppe Di Clemente e alla testimonianza del sopravvissuto Giuseppe Soldani.
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