“SISTEMA SANZIONATORIO PENALE E GIUSTIZIA RIPARATIVA NELLA RIFORMA CARTABIA: IL RUOLO DELLE FONDAZIONI CHE PROMUOVONO LA CULTURA”. CONVEGNO DEL 3 APRILE 2023, CANOSA DI PUGLIA

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Lunedì 3 aprile, presso la sala consiliare del comune di Canosa di Puglia, si è svolto il convegno: “sistema sanzionatorio penale e giustizia riparativa nella riforma Cartabia: il ruolo delle fondazioni che promuovono la cultura”. L’evento è stato promosso dalla fondazione archeologica canosina in collaborazione con l’ordine degli avvocati di Trani e con l’associazione degli avvocati “A. Palmieri” di Canosa di Puglia. A prendere la parola  durante il convegno sono stati il presidente della regione, Michele Emiliano, il procuratore della Repubblica di Trani, dott. Renato Nitti, la dott.ssa Anita Guarnieri, responsabile della soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province Bat e Foggia, l’avv. Francesco Logrieco, presidente dell’ordine degli avvocati di Trani, il dott. Emilio Molinari, direttore interdistrettuale U.E.P.E. Puglia e Basilicata e il dott. Sergio Fontana, presidente della fondazione archeologica canosina e promotore dell’incontro. A concludere il convegno è stato il sen. avv. Francesco Paolo Sisto, viceministro della giustizia. A spiegare in sintesi lo scopo della riforma Cartabia è stato il procuratore dott. Renato Nitti il quale, durante il suo discorso, ha sottolineato l’importanza di stipulare convenzioni tra l’autorità giudiziaria e gli enti amministrativi e le fondazioni affinché la riforma funzioni. A detta del dott. Nitti la nascita di un’agenzia a livello regionale potrebbe essere la risposta più efficacie per avviare una sinergica collaborazione tra gli enti e il sistema giudiziario.  A livello normativo la legge prevede che, oltre ad essere introdotta la pena pecuniaria in sostituzione della pena detentiva (sino ad un anno), sia inserita la semilibertà, la detenzione domiciliare sostitutiva e il lavoro di pubblica utilità. Alla base della riforma vi sarebbe il fine rieducativo della pena e del condannato. Tra le proposte discusse vi sarebbe la possibilità di concedere al detenuto di aderire a proposte culturali come misura alternativa alla detenzione. Il convegno, perciò, ha dato ampio spazio al tema della cultura intesa come salvezza e cura per i condannati. La cultura, in questo caso, chiamata a svolgere un ruolo di riedificazione etica dai reati commessi.

Di seguito alcune foto scattate durante il convegno.

       



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